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Ventimiglia, Aprosiana gremita per il nuovo Intemelion

Presentato ieri al pubblico il numero 24 della rivista annuale di studi storici.

Beatrice Palmero e Fiorenzo Toso durante la presentazione del n.24 di Intemelion.


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 Posted by Enzo Iorio

Il numero 24 di Intemelion, quaderno annuale di Studi Storici dell'Accademia di cultura intemelia, è stato presentato ieri a Ventimiglia, nella sala conferenze della Biblioteca Aprosiana.
Dopo il saluto inaugurale del sindaco Enrico Ioculano e una breve introduzione del direttore responsabile Beatrice Palmero, il prof. Fiorenzo Toso, linguista e dialettologo, ha parlato della situazione linguistica del Ponente ligure sottolineando come oggi i dialetti liguri siano meno studiati che in passato. Almeno in Liguria, perché - paradossalmente - nelle sedi universitarie di Zurigo e Innsbruck il dialetto ligure è oggetto di indagine e approfondimento, mentre a Genova in questo periodo l'interesse per la lingua dei carrugi sembra essere scemato.

​"Oggi si studia più la sintassi, mentre ieri si studiavano maggiormente la fonetica e il lessico" ha affermato Toso, citando studiosi ventimigliusi del passato come Emilio Azaretti, Renzo Villa e Don Guido Pastor che avevano messo il dialetto al centro delle loro ricerche, contribuendo in tal modo a fare luce su un campo di studi che fino al 1870, attraverso l'insigne linguista Graziadio Isaia Ascoli, considerava quello ligure un dialetto non di area settentrionale ma assimilabile alle parlate meridionali.

"Oggi è più facile manifestare l'amore per la salvaguardia di un bene artistico che del dialetto​".

Toso ribadisce quindi l'importante funzione svolta anche da Intemelion nel pubblicare articoli e ricerche che affrontano il tema del dialetto nelle sue più varie sfumature, con interventi di studiosi e appassionati di storia e cultura locale. "Oggi è più facile manifestare l'amore per la salvaguardia di un bene artistico che del dialetto​". Tuttavia, contrariamente a quanto propalato da molti nei decenni scorsi, oggi il dialetto non è morto. Anzi, si assiste a un nuovo interesse da parte dei giovani che trovano nell'espressione dialettale non solo un tratto identitario di appartenenza geografica ma un recupero della tradizione etnico-culturale in chiave linguistica.

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Il saluto inaugurale del sindaco Enrico Ioculano.



Chi è Fiorenzo Toso
[Scheda bibliografica tratta da editricezona.it]
Insegna linguistica generale all'università di Sassari ed è specialista di dialettologia ligure; collabora con iniziative internazionali di studio sui dialetti italiani e di ricerca etimologica, tra cui il "Lessico Etimologico Italiano" realizzato in Germania. Tra le sue opere di interesse generale, "Lingue d'Europa" (Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2005), "Linguistica di aree laterali ed estreme" (Udine, Centro Internazionale sul Plurilinguismo, 2012) e "Le minoranze linguistiche in Italia" (Bologna, Il Mulino, 2012). Allo specifico ligure ha dedicato, tra gli altri, "Storia linguistica della Liguria" (Recco, Le Mani, 1997), "Il tabarchino. Struttura, evoluzione storica, aspetti sociolinguistici" (Milano, FrancoAngeli, 2014), "Liguria linguistica" (Ventimiglia, Philobiblon, 2007), "La letteratura ligure in genovese e nei dialetti locali" (Recco, Le Mani, 2012), "Le parlate liguri della Provenza. Il dialetto figun tra storia e memoria" (Ventimiglia, Philobiblon, 2014).  




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