L'ipotesi avanzata da alcuni studiosi della storia di Ventimiglia.
Sul sito cumpagniadiventemigliusi.it compare un interessante articolo a firma di Luigino Maccario nel quale si parla del famoso eptagramma (stella a sette punte) che si staglia su un pilastro all'ingresso principale della cattedrale dell'Assunta, nel borgo medievale di Ventimiglia alta.
Nel testo (al quale vi rimando con questo link) si ritrovano diverse informazioni su questo segno, piuttosto diffuso in ambito europeo.
Ma il particolare che mi colpisce di più a proposito dell'eptagramma ventimigliese, e che cito letteralmente qui di seguito, è questo:
pare che, per tutto il Medioevo, da quella stella, o nei suoi pressi, nella sera di vigilia della festività dedicata all’Assunta, scaturisse un’acqua miracolosa, probabilmente derivata da qualche puteulo, celato nelle spesse mura della chiesa, o dello stesso portale.
Foto da cumpagniadiventemigliusi.it |
Su quella miracolosa fonte abbiamo una leggenda che spiega quando e perché l'acqua smise di scaturire dal pilastro. Accadde nel 1497, per colpa di un bacio sensuale che due focosi amanti si scambiarono davanti al portale, al termine di un'affollatissima cerimonia religiosa.
Leggenda che ci è stata tramandata dal nostro Girolamo Rossi (Ventimiglia, 4 novembre 1831 – Ventimiglia, 6 marzo 1914):
In quest’anno pure mancò l’acqua miracolosa, che da una stella di pietra posta nella porta della cattedrale usciva, per virtù di cui guarivano molti di varie infermità nella vigilia dell’Assunta, ove veniva: e concorreva gran gente per esservi una fiera grossa. Avvenne che un giovane cittadino, la cui famiglia non mi par lecito nominare, con ardire baciò sopra la detta porta una giovane, e in un subito mancò quest‘acqua; fu per questo subito bandito. La stella esiste tuttora, come sono patenti gli strati minerali, rimasti aderenti alla pietra dal liquido che ivi scaturiva.